Il periodo che stiamo affrontando ha profondamente modificato le modalità attraverso cui si comunica e ci si relaziona, trasformando quella che prima era l’eccezione (smart working, lavoro da remoto, e-learning) in quotidianità. Quella che pochi mesi fa era l’aula fisica oggi è la piattaforma virtuale; lavagne, slide e dispense oggi sono tool, oggetti digitali, materiali multimediali.
La formazione è cambiata, e il problema non solo è di ordine tecnologico. Sono in cambiati i modi di relazionarsi, comunicare, creare rapporti con lo spazio, i colleghi e il proprio corpo. Dietro a questa rivoluzione antropologica nasce un nuovo modo di apprendere, di allenare le competenze, di lavorare.
Il formatore deve imparare a usare la tecnologia tenendo conto di come cambiano, in contesto digitale, le modalità con cui si apprende e ci si relaziona, utilizzando la distanza per creare legami di vicinanza. Il corso ha questo duplice scopo: imparare a usare le piattaforme digitali e i nuovi strumenti didattici multimediali; andare in profondità, analizzando come cambia il cervello di chi apprende da remoto, come mutano le modalità di comunicare e relazionarsi a distanza, come riprogettare e gestire la formazione in ragione di queste nuove istanze. Tanto i contenuti quanto le modalità di erogazione si rifanno ai più recenti sviluppi delle neuroscienze e della psicologia cognitiva applicate all’apprendimento degli adulti.